lunedì 19 novembre 2012

9° LEGGE DEL FASCINO

9°LEGGE DEL FASCINO
SE LA SCELTA E' TRA LA DIGNITA' E UNA RELAZIONE, PER LA STRONZA LA DIGNITA' VERRA' SEMPRE AL PRIMO POSTO

Il momento in cui ti accorgi di aver completamente perso il contatto con te stessa e guardandoti allo specchio non riconosci più il tuo volto riflesso è il momento di darti uno schiaffo in volto a cinque dita e buttarti di forza sotto un getto di acqua gelida urlando "RIPRENDITI, IMBECILLE!".
Non c'è cosa peggiore e più dolorosa di non sapere più chi sei... Più doloroso di perdere qualcuno, perché chi muore, lentamente, giorno per giorno, sei tu.
Avevo appena stravolto la mia vita: avevo mollato l'università dopo aver capito di aver sbagliato completamente la facoltà, avevo lasciato Jeffrey (vedi la Legge numero 8) ed ero appena tornata da una stagione in villaggio Valtur come animatrice. Ero in un periodo di cambiamento molto delicato dove ho preso la difficile decisione di studiare recitazione e credere nel mio sogno.
Sfortunatamente il proprio futuro si costruisce come una casa, prima bisogna fare le fondamenta, poi i muri e infine il tetto; se le fondamenta non sono fatte a dovere la casa stessa sarà costruita male e rischierà prima o poi di crollare. Ecco, non potrei spiegarmi meglio di così, io cercavo di costruire il mio futuro partendo dal tetto. Come puoi capire quello che vuoi dalla vita se non hai ancora capito chi sei?
Il mio errore da carpentiere del futuro non è stato la scelta del percorso di studi ma la scelta dell'uomo che mi stava affianco; se non sai chi sei di certo non puoi sapere che tipo di uomo vorresti vicino. Tra tutti quelli che potevo scegliere, ho puntato il peggiore: il verme solitario, colui che, senza che tu te ne accorga, ti prosciuga da dentro tutte le tue risorse, energie e speranze.
In un momento di tale fragilità ho conosciuto Paul, un ometto giovane, poco più grande di me, che in compenso fisicamente dimostrava 35 anni e 70 di spirito.
Ho impiegato un mese per mettermi insieme a lui, tre mesi per capire che non lo amavo (e mai l'avrei fatto) e UN ANNO per liberarmene. Si, un intero anno.
Pensavo di avere il controllo su di lui, spesso era definito dai miei amici "UOMO ZERBINO", ma così non era... Ero io la debole. In maniera molto subdola mi aveva convinto che tutto quello che ero stata in passato non era la vera me stessa. Quella pazza, irriverente, sconclusionata, animale da divertimento che tutto voleva ma che di tutto di stufava non ero io. La nuova, o meglio, la vera me voleva stare a casa, voleva stabilità, casalinga perfetta e fidanzata remissiva. Ero sempre e solo in appartamento, trascinandomi come uno zombie dalla televisione al frigorifero. Rischiai persino di perdere la passione per la recitazione, dopo aver perso tutta la fiducia in me stessa e la sicurezza che avevo di poter riuscire nel mio sogno. L'unica cosa che non persi erano i numeri sulla bilancia, in meno di sei mesi aumentai di 13 chili. Persi i sogni, persi gli amici, persi la bellezza, persi il sorriso e la voglia di alzarmi la mattina. Non mi rimaneva che Paul, che mi diceva che ero sempre splendida e raggiante, che mi portava in palestra e che come premio la sera stessa mi portava a casa un chilo di gelato solo per me. Il mio sostegno era il mio boia; per questo motivo ci misi tanto a lasciarlo.
Chi mi svegliò da questo incubo furono i miei genitori, sempre pronti ad aiutarmi e a sostenermi... E a darmi un bel calcio al deretano quando me lo merito. In questo caso mi spinsero ad uscire, a rivedere i vecchi amici... Bastarono un paio di serate come Dio comanda che, assaporata nuovamente l'ebbrezza della goliardia e del vivere a pieno, rispedì al mittente Paul con tanto di timbro prioritario "DA MANDARE A QUEL PAESE". 
Inutile dirvi che nemmeno tre giorni dopo averlo lasciato ricevetti le attenzioni di un ragazzo per la prima volta da quando ero entrata nel tunnel della Paulite ed ero diventata un fantasma agli occhi di qualsiasi maschio.
Ero finalmente tornata a splendere. In breve tempo ho ripreso le mie vecchie sembianze, le mie amicizie, la mia vita e i miei sogni. Ora però sono più forte.
ALLA FACCIACCIA TUA. 

RIASSUMIAMO:
Non cambiare mai. Non perdere le amiche, non trascurare la tua carriera o i tuoi hobby, non rinunciare al tuo tempo libero. Non dare spiegazioni. Soprattutto, però, non tollerare la mancanza di rispetto.
Se sei come sei, è una tua scelta e nessuno ha il diritto di prendere le redini della tua vita.

MandiMandi!!!!



6 commenti:

  1. Devo stamparle questa legge e distribuirla.. "il mio sostegno era il mio boia". Complimenti Marghe davvero!

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    1. niki.... grazie tesoro mio! mi fa piacere che ti piaccia... e so anche che un po' tutte noi abbiamo vissuto una situazione simile.. quindi... <3

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